Si sa che Parigi è la città del romanticismo e dell’amore per eccellenza… gran bel clichè ma pur sempre vero. Perché visitare Parigi è un po’ come innamorarsi: per farlo bisogna lasciarsi alle spalle le strade già percorse e buttarsi nel nuovo sentimento ignoto.
Per questo vorrei raccontarvi dell’insolita Parigi, quella che i turisti non sono abituati a visitare, alla scoperta di alcuni luoghi poco conosciuti e attraverso i 4 stadi dell’innamoramento.
Gattinoni Mondo di Vacanze
Per molti la montagna rappresenta un luogo magico e meta ideale per allontanarsi dallo stress quotidiano, dal caos cittadino e dallo smog. Un’immersione in un silenzio terapeutico, che solo una rigogliosa natura sa donare.
Madonna di Campiglio non ha di certo bisogno di presentazioni. Immersa nell’incantevole scenario del Parco Naturale e ai piedi delle Dolomiti di Brenta, è uno dei punti di riferimento per gli amanti della montagna, e non solo.
Attrezzata per garantire una vacanza indimenticabile, Madonna di Campiglio, mette a disposizione ai suoi visitatori, un vasto circuito di piste e di impianti sciistici e un centro abitato ricco di bar, ristoranti e negozi che gli consentono di aggiudicarsi l’appellativo di “Perla delle Dolomiti”.
Il Giappone ha assistito a una crescita esponenziale dei turisti italiani negli ultimi 10 anni, motivo per il quale in questo preciso momento storico il voler partire durante la bassa stagione diventa una scelta altamente consigliata.
Visitare il Paese del Sol Levante a febbraio, a cavallo tra le due stagioni, permette, poi, di scoprire i tratti più autentici, e far emergere la spiritualità insita nella sua cultura.
Febbraio è anche il mese nel quale si svolgono alcune delle manifestazioni più celebri all’interno del Paese, tra queste lo Snow Festival a Sapporo.
Maledetti film. Maledetti libri. E maledetti i loro protagonisti – di solito poco più che ventenni – che partono, viaggiano, scoprono, capiscono, crescono e migliorano. E maledetto io. Che – poco più che ventenne – mi sono visto e letto quelle storie con quei personaggi intriganti, complessi e tormentati, mossi da intricati e affascinanti dilemmi. A quelle storie, a quell’età, ci credi. Il problema è che se vent’anni li hai in Brianza nei ruggenti anni ’10 del secolo ventunesimo, il raggio di scelte a tua disposizione è inesorabilmente ridotto. Per citare Maracaibo di Lu Colombo (i riferimenti culturali sono come gli amici, ognuno ha quelli che si merita): fuggire. Sì. Ma dove?
Il viaggio, nel nuovo secolo, tocca farlo in Australia. Che è lontana, che non fa freddo. Che tutti c’abbiamo l’Amico che su Instagram a Natale posta la foto fatta in spiaggia col costume e il cappellino rosso in testa, e poi la foto con la tavola da surf, e quella col canguro, e poi una con gli amici dell’Ostello da tutto il mondo.
L’Australia, mi ha permesso – con un repentino cambio di verbi ausiliari – di passare dall’avere quell’Amico, all’essere quell’Amico. Così, tornato dall’Australia, ho ben pensato illuminarvi, miei cari lettori, su quello che ho scoperto e capito nell’isola nota per aver ospitato le avventure di Bianca e Bernie.
Tra le tante persone che passano veloci, ogni tanto si vedono mangiare, camminare e pedalare due ragazzi, Fabio e Gabriele. Due amici che vanno a trovare a Shanghai un’altra amica, Alice. Poi da lì, senza di lei, vanno a Pechino. Poi nella Cina rurale, a qualche decina di chilometri da Guelin. In un paesello piccolo e sperduto e poi in un’altro ancora più piccolo e sperduto. Poi, per bilanciare, passano da Hong Kong. Ci sono stati un po’ più di un anno fa ma è sempre bello rivivere i frammenti del viaggio attraverso le immagini dell’avventura catturate da Fabio.