Praga è una delle mete più ambite per quanto riguarda le zone del vecchio blocco sovietico. Una Città Magica, rimasta quasi intatta nonostante i bombardamenti di entrambe le Guerre Mondiali, che fa della magia bianca – dopo vedremo perché – un suo punto di forza. Situata al centro dell’Europa, è stata capace di rialzarsi nonostante i periodi bui, mutando continuamente – dalla defenestrazione alla Primavera; dal comunismo alla democrazia – e affermandosi centro di cultura e fulcro per le ondate rivoluzionarie del Vecchio Continente.
Collegata molto bene con i principali aeroporti d’Italia, si può raggiungere il centro tramite servizio bus, servizi di navetta o auto private collegate all’hotel in cui pernottate e, non come più sicuro, il taxi. La nomea di quest’ultimo è negativa in quanto – oltre al prezzo spropositato per il costo della vita ceca – spesso le vetture non sono regolari o i tassisti cercano di imbrogliare sui prezzi. Perciò, per quanto riguarda questo servizio, il mio consiglio è fare un’attenta ricerca prima di partire su quale compagnia convenga.
Una volta arrivati in città, non si può non rimanere affascinati dai colori e dall’atmosfera che l’avvolge, con questi tetti rossi che sembra proiettino in un mondo mai cambiato ma così diverso dal passato.
La visita non può che cominciare dalla Staré Město (Città Vecchia in ceco), partendo cioè da Piazza San Venceslao, una delle piazze principali della città, dove è presente una lapide commemorativa di Jan Palach, giovane ragazzo che si diede fuoco durante la rivoluzione del 1968, chiamata Primavera di Praga, come gesto di ribellione al controllo sovietico vigente in quel periodo.
Proseguendo per la piazza, si può facilmente raggiungere la Torre dell’Orologio con il suo Orologio Astronomico, elemento simbolo della città. Appena restaurato, questo strumento astronomico è ricco di significato e porta con sé un perenne velo di mistero e leggende; infatti, l’ingegnere che lo concepì fu accecato dai consiglieri di Praga per evitare che ne venisse creato uno simile; inoltre un suo eventuale fermarsi significherebbe per gli abitanti un preavviso di minaccia imminente. Diviso in due parti – segni zodiacali ed orario – l’orologio ha la peculiarità che ad ogni ora – dalle 9 alle 23 – le “nascoste” 12 statuette degli apostoli compaiano come se fosse una processione, ognuno con il proprio elemento distintivo; conclude lo spettacolo un gallo dorato che “canta” l’inizio della nuova ora. La leggenda narra che al primo canto, esso scacciasse i demoni e i fantasmi della notte.
Oltre a loro, ci sono altre 4 figure importanti che si animano allo scoccare dell’ora: la Vanità – un uomo con lo specchio – la Morte – uno scheletro con la clessidra – la Lussuria – il turco invasore – e l’Avarizia – un viandante con una borsa piena di monete, che dalla seconda metà degli anni ’40 sostituisce l’antico usuraio ebreo.
A pochi passi dalla torre, altre 2 si ergono nello skyline della capitale ceca: sono le torri campanarie della chiesa di Santa Maria di Týn, così uguali e così diverse tra loro – infatti una è più grande e rappresenta la forza maschile; l’altra, di contrasto, la bellezza esile femminile – sono divise dalla facciata principale, su cui cuspide è raffigurata una Madonna d’oro. L’entrata di questo edificio quasi fiabesco, molto più simile ad un castello che ad una cattedrale, è gratuita ma un po’ nascosta, perciò bisogna cercare prima di poter ammirare l’interno.
Non molto distante, il quartiere Josefov, ossia quello ebraico, nel quale è presente uno degli elementi simbolo di Praga: il Cimitero Ebraico. Ci sarebbero oltre 100.000 corpi sotterrati e all’incirca 12.000 lapidi, testimonianza di secoli e secoli di ghettizzazione che hanno costretto i giudei praghesi a trascorrere vita e morte in uno spazio davvero molto ridotto. La vera fama di questo cimitero, però, è data dalla leggenda del Golem, creatura mitologica che si dica protegga il popolo. “Opera” del rabbino Loew, seppellito proprio in questo cimitero, si narra che il golem – creatura senz’anima – fu creato con l’argilla del fiume Moldava e che avesse inciso sulla fronte la parola verità – emet in ebraico – fino a quando non diventata troppo grande e, perciò, ingestibile. A quel punto, il rabbino cancellava la e, trasformando la parola in met – morte in ebraico. Una volta, però, il golem diventò troppo forte e allora il rabbino decise di rinchiuderlo in una sinagoga, la “Vecchia-Nuova”.
Praga è infatti ricca di sinagoghe, tra le quali spiccano proprio la sopracitata (edificio più antico della città e sinagoga più antica d’Europa), quella del Giubileo e la Sinagoga Spagnola, la più particolare, che presenta un’architettura araba molto simile all’Alhambra di Granada.
Per visitare il quartiere, esistono biglietti cumulativi per cimitero e sinagoghe, con prezzi che si aggirano attorno alle 330 CZK.
Per raggiungere l’altra sponda della città, più precisamente il quartiere di Malá Strana, il ponte più caratteristico e famoso da attraversare è il Ponte San Carlo, storico e leggendario, dove i miti riguardanti le 30 statue si susseguono di generazione in generazione. La più famosa e la più tetra riguarda San Giovanni Nepomuceno, torturato e ucciso da re Venceslao IV quando si negò a rivelare i segreti della consorte. Per questo motivo il Santo fu giustiziato e la sua lingua gli fu tagliata e gettata nel fiume. Leggenda vuole che la lingua fu ritrovata anni dopo, irrorata ancora di sangue. La sua statua viene quasi venerata, perché chiunque tocchi le stelle della sua corona, avrà fortuna per addirittura 10 anni.
Attraversare il ponte durante il tramonto è uno spettacolo unico che ti fa godere a pieno tutta la vita e la storia di Praga.
Attrazione principale della “rive gauche” della capitale ceca è sicuramente il Castello di Praga, vecchia residenza regia e attualmente del presidente della Repubblica.
Nello stesso quartiere si trova il Vicolo d’Oro, dove il più grande scrittore ceco della storia Franz Kafka risiedette per un breve periodo della sua vita. La via, conosciuta anche come Via degli Alchimisti, è il fulcro della Praga esoterica, una delle 3 città – con Torino e Lione – della magia bianca. In questa via, il re Rodolfo II “sfruttava” gli alchimisti per cercare la pietra filosofale che garantisce vita eterna e onniscienza.
Tornando nella zona più in della città, si trova Vinarna Certovka, la strada più stretta del mondo, talmente stretta (50cm) che il “traffico” è regolato da un semaforo pedonale che permette solo l’attraversamento – spesso di turisti per scattare qualche foto – di un solo lato alla volta.
Ultimo peculiare edificio della capitale è sicuramente la Casa Danzante, progettata da Frank Gehry, originariamente rinominata Fred & Ginger (in onore di Fred Astaire e Ginger Rogers) per il suo particolare stile decostruttivo.
Oltre alla cultura, Praga è una città che sa godersi la vita, una meta molto ambita soprattutto per i giovani. Uno dei motivi è, senza dubbio, la Karlovy lázně, la discoteca più famosa dell’Est Europa con i suoi 5 piani di pura musica e divertimento.
Per chi vuole concedersi qualche capriccio a livello di shopping, invece, oltre alle “sovietiche” matrioske, il vero punto di forza dei souvenir cechi è il pregiatissimo Cristallo di Boemia.
Praga è una città in continua crescita, una metamorfosi che non vuole fermarsi.