Proviamo a chiudere gli occhi e immaginarci di salire su un volo destinazione Sharm el-Sheikh nella punta sud della penisola del Sinai. Mettiamo da parte tutto e concentriamoci sul panorama che ci circonda: una striscia della barriera corallina tra le più spettacolari al mondo che tocca una punta di terra desertica con colori impareggiabili. La natura del Sud Sinai è una delle più caratteristiche del Nord Africa e la zona raccoglie alcuni luoghi altamente suggestivi che, se di passaggio per quelle zone, è d’obbligo visitare.
RAS MOHAMED
Il Parco Nazionale di Ras Mohamed è situato nel punto di incontro del Golfo di Suez con quello di Aqaba, all’estremità sud del Sinai, a circa 20 Km a sud di Sharm el Sheikh. Nasce nel 1983, si estende per 480 km quadrati e si caratterizza per il suo ecosistema unico in tutto il mondo. Il terreno è arido e desertico, caratterizzato da dune di sabbia, laghi di mangrovie, pianure di ghiaia, baie desertiche, coralli fossili e montagne di granito e accoglie numerose specie animali e volatili: gazzelle, stambecchi, volpi rosse, sterne, aironi, gabbiani e falchi pescatori. L’ecosistema sottomarino è una meravigliosa esplosione di vita: coralli, pesci, stelle di mare, ricci, molluschi, crostacei e tartarughe. La natura abbraccia l’esploratore fin dall’ingresso del parco e lo conduce in uno spettacolare paesaggio misto di terra e acqua. Ras Mohamed è abitato da alcune colonie beduine che con l’avvento del turismo nel Sud Sinai si sono spostate dal deserto centrale verso la costa. I locali vivono in spettacolari tende sulle spiagge ricche di sontuosi tappeti nelle quali è possibile chiedere di dormire una notte, mangiare pietanze locali e vivere l’emozione di una notte nel deserto sotto il cielo stellato con il rumore del mare di sottofondo.
ISOLA DI TIRAN
L’isola di Tiran si trova nel Mar Rosso, negli stretti omonimi, all’imbocco del Golfo di Aqaba, affiancata all’isola di Sanafir, tra l’Egitto e l’Arabia Saudita. Il 9 aprile 2016 il governo egiziano ha dichiarato che l’isola si trova entro le acque territoriali saudite, come stabilito dall’accordo sui confini marittimi firmato il giorno precedente dai governi egiziano e saudita. Questo accordo era il frutto dell’iniziativa di costruire un ponte che collegasse l’Arabia Saudita all’Egitto, passando proprio sulle due isole. L’isola di Tiran è una meta da non perdere: le acque azzurre che circondano l’isola sono un vero e proprio paradiso per i diver e le splendide spiagge non hanno nulla da invidiare al meraviglioso paesaggio sottomarino. In questa zona del Golfo di Aqaba l’acqua raggiunge una profondità di 1800 metri e nelle acque più profonde è molto probabile avvistare squali, mante e barracuda.
DAHAB
È una piccola cittadina egiziana di 1300 abitanti nata come piccolo villaggio di pescatori e oggi diventata meta turistica per egiziani e turisti stranieri che cercano atmosfere rilassate e spettacolari bellezze paesaggistiche. La costa di Dahab offre un’immersione famosa in tutto il mondo, il Canyon. Ci si immerge in una suggestiva spaccatura che la roccia presenta dagli 8 ai 50 metri di profondità e si hanno solo due uscite possibili, una a 30 metri, l’altra sul fondo. A breve distanza si trova un altro famoso sito di immersione, il Blue Hole. Il luogo è caratterizzato da un pericoloso passaggio subacqueo tra la laguna ed il mare aperto, posto ad un minimo di 52 metri di profondità, con un fondale a circa 110 metri.
MONASTERO DI SANTA CATERINA
Il monastero di Santa Caterina è del VI secolo situato in Egitto, nella regione del Sinai, al centro di una valle desertica. Dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, è il più antico monastero cristiano ancora esistente e sorge alle pendici del monte Horeb dove, secondo la tradizione, Mosè avrebbe parlato con Dio nell’episodio biblico del roveto ardente e dove egli ricevette i comandamenti. La struttura si sviluppa su un’area di circa settemila metri quadrati ed è caratterizzata da una spessa cinta muraria in pietra locale. All’interno delle mura sorgono diversi edifici a uso del monastero ma il luogo di principale interesse è il Katholikon, ovvero la basilica eretta per volere di Giustiniano. L’interno della struttura, decorato da mosaici su fondo oro secondo lo stile bizantino, ospita la cappella contenente il reliquiario di Santa Caterina d’Alessandria e la primitiva edicola votiva che sorse sul luogo del roveto ardente, il cui arbusto è stato successivamente trapiantato all’esterno. Accanto alla basilica sorge la bianca moschea dei Fatimidi, sovrastata da un piccolo minareto e costruita nel 1107 su una precedente cappella dedicata a San Basilio. Addossata alla parete occidentale, opposta a quella dove è l’ingresso, vi è la grande struttura della biblioteca, caratterizzata da una facciata a tre ordini di archi che ospita una preziosa collezione di oltre quattromila codici e manoscritti di grande valore. Il monastero custodisce la seconda più grande raccolta di codici e manoscritti del mondo, superata soltanto dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. La biblioteca è costituita da circa 4.500 volumi in svariate lingue antiche tra cui: greco, copto, arabo, armeno, ebraico, georgiano e siriaco. I testi più rilevanti di questo immenso patrimonio culturale sono stati filmati o digitalizzati per consentirne la consultazione su espressa richiesta. Tra questi figura la più antica Bibbia conservata risalente al IV secolo.