“Non sacciu comu vinna, ca eu quandu cucinu on assaggiu” queste le parole con cui nonna Maria accompagna le portate a tavola. Letteralmente vuol dire “Non so come sia venuto, quando cucino non assaggio” e puntualmente dimostra di non averne bisogno. Anni e anni di esperienza tra i fornelli e chissà quante pance piene hanno lasciato casa sua. Siamo a Catanzaro e parliamo di cibo!
Durante questa strana estate, ho deciso di fare un ulteriore viaggio…quello del gusto. Mi sono quindi posto l’obiettivo di assaggiare il maggior numero di specialità locali in una settimana. Naturalmente non ci sono riuscito, sia per il poco tempo a disposizione sia per la limitata capienza del mio stomaco. Ad ogni modo sono rimasto davvero soddisfatto di questo mini tour culinario. Tenetevi forte allora e preparatevi a farvi venire l’acquolina in bocca.
Morzeddhu – Il Morzello
Si tratta forse del vero Re di Catanzaro. L’origine di questo piatto risale addirittura al dominio spagnolo di questa regione. La leggenda vuole che una vedova in difficoltà economica, per sostenere i propri figli, abbia ideato questo piatto durante un turno di pulizia in un facoltoso palazzo. Trovati degli avanzi di macellazione, li portò a casa, combinandoli con semplici ingredienti. Da qui l’invenzione di questo sostanzioso pasto. Importante dire che il morzello era, fino a pochi anni fa, considerato uno spuntino di metà mattina per gli operai calabresi. Il suo nome deriverebbe infatti dallo spagnolo “almuerzo” che significa infatti pasto di metà mattina.
Gli ingredienti di questo piatto sono frattaglie di vitello, grasso animale, concentrato di pomodoro, peperoncino, alloro e aromi in generale. Il Morzello, si mangia con la Pitta, pane dalla forma circolare particolarmente morbido. Se ne prende un pezzo, si divide a metà e si riempie di sugo e carne. Al primo assaggio si capisce benissimo la particolarità di questo piatto. Sebbene sia molto condito, risulta sorprendentemente leggero ma ricco di gusto. Il pane assorbe la puccia ma non risulta mai zuppo, mentre l’interno piccantino, valorizza tutte le note aromatiche della preparazione. Il contrasto di consistenze inoltre, offre un’esperienza a 360 gradi. I molti che non sopportano la consistenza della trippa non avranno problemi di alcun genere anzi, potranno finalmente gustarsela. Serve solo un buon bicchiere di vino rosso e il gioco è fatto.
Cuddureddi – Crespelle Fritte
I Cuddureddi sono semplici crespelle di patate fritte. La preparazione è molto semplice con patate, farina, lievito, acqua e sale. Si possono mangiare così come sono oppure, senza buco, con alici e formaggio grattugiato sopra. Nella mia esperienza, hanno un sapore un po’ forte, ma se piace l’abbinamento non ne farai più a meno.
I Prodotti tipici
Non dimentico certo quelli che sono i prodotti tipici calabresi. Dalla provola al Capicollo passando dai prodotti della terra, sono tante le ricette semplici e comuni che si trovano qui. Le melanzane sicuramente la fanno da padrona, sia grigliate con un po’ di menta, aglio e piccante, sia nella sua forma evoluta: la parmigiana. Non riesco a trovare le parole per descrivervi l’acquolina che mi ispira il ricordo di quella settimana.
L’intruso: gli Arancini
Tra le pietanze assaggiate in questa settimana, ci sono anche gli arancini. Nonna Maria stupisce sempre più, facendo suo un piatto tipicamente siciliano… e da siciliano non posso che apprezzare.
Siamo purtroppo al termine di questo viaggio del gusto in quel di Catanzaro, un’esperienza che non ha solo riempito il mio stomaco, ma anche i miei occhi di gesti e usanze che vengono da molto lontano. Naturalmente sono ancora tante le pietanze da assaggiare, mi auguro di avere il tempo e la possibilità di farlo. Se vi capita cercate sempre l’autenticità delle ricette, l’unico vero segno d’amore verso le proprie tradizioni.