Capita di viaggiare per ragioni che non riguardino una vacanza e a volte nella valigia insieme ai vestiti e le scarpe, si fa spazio anche a problemi di ricambio e dei dubbi da asporto che non vogliamo lasciare a casa perché se viaggi per lavoro, ad esempio, il senso del dovere impone di non dimenticarti cosa devi tentare di risolvere quotidianamente, oppure spesso le partenze sono come l’ultima bracciata nuotando in un mare agitato: arrivi alla spiaggia stremato, senza forze e voglia di pensare.
Raccontare
Capo Nord è una di quelle destinazioni da “Once in a lifetime”. Una di quelle destinazioni a cui ti prepari con la mente sin da bambino, in cui fantastichi di camminare sulle strade terrose, di incrociare il tuo cammino con le renne per poi riposare in una piccola casetta di legno dall’atmosfera natalizia.
Inevitabile che il punto più a nord in Europa, raggiungibile in auto, evochi euforia ed eccitazione anche una volta cresciuto.
Se cerchi una destinazione caraibica diversa dal solito Aruba è la tua destinazione!
Mare cristallino, turismo internazionale, strutture alberghiere di tutti i livelli e divertimento sono gli elementi che la caratterizzano.
Con le mani dietro alla schiena, con una ventiquattrore stretta nella mano destra (quasi tutti i bambini mancini sono costretti dai loro genitori a cambiare la mano dominante quando sono piccoli) o con le braccia composte lungo i fianchi, tutti vestiti di scuro ma spesso con scarpe colorate che mal si addicono al sobrio abbigliamento soprastante, rigorosamente sulle strisce pedonali e mai sulla traiettoria di un’altra persona, non si sfiorano nemmeno per sbaglio, uno su tre con la mascherina che copre dal naso al mento (per non diffondere pandemie anziché schermarsi dal prossimo come potrebbe sembrare a noi), spesso resi diffidenti dalla nascita.
Ascolta il ruggito del drago rosso in Cina, trova la pace nella terra del Sol Levante in Giappone o immagina di andare in kayak lungo la Baia di Ha Long. Preparati per una crociera Silversea, intensa, spirituale e affascinante, con Gattinoni Mondo di Vacanze. Clicca e scopri le proposte!
1776, non un numero qualunque. Oltre ad essere l’anno della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, 1776 sono i piedi (542 mt) d’altezza del ONE WORLD TRADE CENTER, il grattacielo più alto di New York. Esso raffigura la forza, l’ottimismo e la fede degli Americani come nessun altro edificio della Grande Mela.
16 ore e più di volo collegano Milano a Cape Town: la magia di quel volo che parte in una qualsiasi notte stellata e dopo un piacevole stop a Dubai, approda in terra sudafricana. Si oltrepassa la linea dell’equatore, si vola nell’emisfero australe, dove le stagioni sono invertite, dove vedi l’altro volto della luna.
Il viaggio in Argentina fra ghiacciai e cascate e’ stato meraviglioso, un percorso alla scoperta dei luoghi più autentici di questa terra. Grazie anche all’organizzazione che si è rivelata perfetta, nonostante i molti trasferimenti interni con l’aereo.
Si sa che Parigi è la città del romanticismo e dell’amore per eccellenza… gran bel clichè ma pur sempre vero. Perché visitare Parigi è un po’ come innamorarsi: per farlo bisogna lasciarsi alle spalle le strade già percorse e buttarsi nel nuovo sentimento ignoto.
Per questo vorrei raccontarvi dell’insolita Parigi, quella che i turisti non sono abituati a visitare, alla scoperta di alcuni luoghi poco conosciuti e attraverso i 4 stadi dell’innamoramento.
Maledetti film. Maledetti libri. E maledetti i loro protagonisti – di solito poco più che ventenni – che partono, viaggiano, scoprono, capiscono, crescono e migliorano. E maledetto io. Che – poco più che ventenne – mi sono visto e letto quelle storie con quei personaggi intriganti, complessi e tormentati, mossi da intricati e affascinanti dilemmi. A quelle storie, a quell’età, ci credi. Il problema è che se vent’anni li hai in Brianza nei ruggenti anni ’10 del secolo ventunesimo, il raggio di scelte a tua disposizione è inesorabilmente ridotto. Per citare Maracaibo di Lu Colombo (i riferimenti culturali sono come gli amici, ognuno ha quelli che si merita): fuggire. Sì. Ma dove?
Il viaggio, nel nuovo secolo, tocca farlo in Australia. Che è lontana, che non fa freddo. Che tutti c’abbiamo l’Amico che su Instagram a Natale posta la foto fatta in spiaggia col costume e il cappellino rosso in testa, e poi la foto con la tavola da surf, e quella col canguro, e poi una con gli amici dell’Ostello da tutto il mondo.
L’Australia, mi ha permesso – con un repentino cambio di verbi ausiliari – di passare dall’avere quell’Amico, all’essere quell’Amico. Così, tornato dall’Australia, ho ben pensato illuminarvi, miei cari lettori, su quello che ho scoperto e capito nell’isola nota per aver ospitato le avventure di Bianca e Bernie.