Maestosa, sontuosa ed elegante: la Moschea di Abu Dhabi è una delle moschee più belle e famose nel mondo. Denominata anche ‘Moschea bianca’, per via dei bianchissimi marmi che rivestono le pareti, la grande moschea di Abu Dhabi è considerata una delle meraviglie del mondo moderno, meta imperdibile per chi ha deciso di fare un viaggio negli Emirati Arabi Uniti. Non resta quindi che iniziare un tour virtuale, alla scoperta di questo gioiello.
LA STORIA
Forse non tutti sanno che la costruzione di questa imponente opera architettonica è strettamente legata anche al Belpaese. Sì, perché è stata proprio un’impresa italiana, la Impregilo, a occuparsi per ben 12 anni della realizzazione e della costruzione della moschea, utilizzando tra gli altri anche il meraviglioso marmo di Lasa, originario delle zone dell’Alto Adige.
Conosciuta anche come Moschea Sheikh Zayed, dal nome dello sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan che ne volle la costruzione, è stata inaugurata ufficialmente a dicembre 2007, anche se il funerale dello stesso sceicco, il 3 novembre 2004, è stata la prima cerimonia che vi si svolse. L’idea di costruire questa moschea, voluta dal fondatore degli Emirati Arabi Uniti e Presidente dello Stato, lo sceicco Zayed, era quella di realizzare una struttura in grado di unire le diverse culture del mondo. Da qui la scelta di utilizzare materiali e artigiani provenienti da diversi parti del pianeta.
Oltre ad essere un luogo di culto la moschea è sede di una tra le biblioteche islamiche più ricche al mondo, considerata patrimonio culturale mondiale, data l’enorme raccolta di testi sacri.
ARCHITETTURA E STRUTTURA
A primeggiare è l’utilizzo del marmo bianco macedone, usato per il rivestimento esterno e dei minareti; tra i marmi usati, soprattutto per gli interni, si spazia poi da quelli dell’Alto Adige, a quelli dell’India e della Cina.
Ad attirare subito l’attenzione, oltre alla maestosità complessiva della struttura, sono senza dubbio le cupole bianche, ben 80, che si stagliano sontuose verso il cielo. Da togliere il fiato il gioco di acqua e, al tramonto anche di luci e colori, dato dalle ampie vasche d’acqua che circondano la moschea.
La corte, che si estende per circa 17.000 metri quadrati, è adornata con decorazioni floreali che formano uno dei più grandi mosaici del mondo. Bellezza e sontuosità si ritrovano anche negli ambienti interni, dove spiccano le circa 1000 colonne di marmo intarsiate con la madreperla e i sette lampadari di cristalli Swarovski placcati d’oro.
CURIOSITÀ E PRIMATI
All’interno della moschea è possibile trovare il tappeto annodato a mano più grande del mondo. Realizzato dall’artista iraniano Ali Khaligi misura 5.627 metri quadrati e ci sono voluti ben due anni di lavoro di 1200-1300 artigiani che hanno utilizzato lana e cotone dell’Iran e della Nuova Zelanda. Ma non finisce qui. Perché per trasportarlo sono stati impiegati ben tre aerei. Un altro primato è legato al lampadario più grande mondo, sito proprio sotto la cupola principale: 15 metri di altezza, 10 di larghezza, 9 tonnellate di peso.
Un ultimo consiglio: il momento migliore della giornata per visitare la moschea è l’ora del tramonto, quando il sole inizia a fare lentamente capolino tra le cupole, creando un’atmosfera ancora più magica e affascinante.
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